SPIEGA LE ALI: CONNESSIONI ARTISTICHE, KLEIN-PEDRINI, ENERGIA COSMICA E LIBERTA'

fotografia di Omar Pedrini: Giovanna Tagliati .

ALI FRA ARTIVISIVE E MUSICA ROCK

L’arte è fatta per sorvolare. Per sbarazzarsi della polvere della vita quotidiana e volare alto.

La musica è spirito senza corpo, disse Shopenhauer.

‘Dammi le ali, dammi spazio’, ha scritto David Bowie, più di recente, in una canzone.

Ali: un simbolo immortale di qualcosa di “alto”, puro e cosmico.

Mescola tutti questi elementi e avrai una connessione perfetta tra arte visiva e musica; una connessione fatta di libertà, essenzialmente.

C’è un grande amore per l’Anarchia e l’energia cosmica, in Yves Klein e nella rockstar italiana Omar Pedrini.

Nessuna regola, ma libertà, sentimenti, vivere la vita nella sua essenza.

A colori e in rock’n’roll.

Yves Klein è uno degli artisti più simbolici di una ricerca spirituale nelle arti, mescolando musica e pittura: mentre un’orchestra suonava una musica orientale (Klein era incantato dai valori zen), le sue modelle, dipinte con il suo affascinante pigmento BLUE KLEIN, lasciavano tracce su carta chiamate “antropometrie”, per celebrare uno stato immateriale di leggerezza, energia cosmica, vita che è “in atto”.

Come in un concerto, dove l’energia scorre  dinamicamente, nell’arte di Klein tutto è nell’ “happening”, essendo i suoi dipinti (le antropometrie), per lui, le ceneri  della sua arte ( una sorta di memoria dell’energia passata ).

Energia, musica, istinti primari. Voleva che l’arte fosse immateriale: essere e non apparire.

C’è qualcosa di più vicino alla musica di questo?

È tutto così evidente nelle tracce delle sue “ali blu”: ali umane, come quelle della Nike, in una sorta di “slancio vitale”, un’ode visiva per volare sul mondo materiale. Così anni Sessanta / Settanta.

fotografia: Giovanna Tagliati

Anche la musica lascia tracce nell’anima: ecco perché puoi vedere due chitarre con le ali sulla maglietta di una vera e ispirata rockstar italiana , Omar Pedrini, una chitarra come un angelo rock gotico.

Sono il simbolo di quel tipo di energia che Klein cercava. In entrambi i casi sono simboli della stessa ricerca: cercare la leggerezza, contro la gravità,” nuotare nell’aria”, proprio tra le braccia dell’ispirazione artistica.

Le canzoni di Pedrini parlano dell’ispirazione tratta dall’energia libera della natura: “vado via con me verso oriente”, “sarò acqua che si disseta da sé, io e me, vento che si rincorre“.

Yves Klein ha dichiarato: “Desidero giocare con i sentimenti umani, con la loro morbidezza” “Ho dipinto alcune superfici monocromatiche solo per ‘vedere’ con i miei occhi ciò che la sensibilità esistenziale mi ha concesso: energia, mari, cieli, libertà”.

Quanti elementi comuni al di là di tempi e arti diverse: spazio, elementi naturali, emozioni nel suono o nei colori.

A volte l’arte visiva è spirituale e la musica, viceversa, dà visioni. Queste sono le grandi connessioni che le diverse Arti possono generare.

 

Il giorno è blu

il silenzio è verde

la vita è gialla;

tracce di luce,

linee, e non finisce mai … YKlein

 

Antropometrie, Yves Klein,

Omar Pedrini, foto di Giovanna Tagliati.

 

 

 

 

 

 

 

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Mercato dell’arte: art market conference, 4/09/18 e 25/05/2020

Conferenza di  mercato dell’arte, Londra 4/09/18

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

 

mercato dell’arte, conferenza

 

Donna impegnata e collezionista brillante, Valeria Napoleone era ospite alla conferenza del mercato dell’arte a Londra il 4 settembre 2018 .

Ha pronunciato le migliori parole che un collezionista possa pronunciare :  ‘non compro per investimento. Compro quello che credo abbia qualità artistica, compro l’eccellenza. Compro ciò che mi piace e ciò che amo‘.

In un mercato in cui la parole d’ordine è la regola del ‘nobody knows’, inerente all’imprevedibilità di valori e quotazioni, la cosa migliore è comprare perchè ci si innamora dell’ opera e perchè si crede nell’opera. Il mercato dell’arte è migliore quando queste parole chiave guidano le scelte.

Maggio 2020: il mondo è appena uscito ( quasi) da un lockdown globale dovuto a una grave crisi sanitaria. 

Per un articolo interessante che possa dare in riferimento alla situazione attuale, così diversa, si può vedere:

https://www.ilsole24ore.com/art/forum-dell-arte-contemporanea-mercato-italiano-ultima-chiamata-ADRzJyS

oppure una riflessione di Lia Rumma sul lockdown e l’effetto sul mondo dell’arte, aprile 2020

https://artslife.com/2020/04/20/mercato-dellarte-in-quarantena-pensieri-e-previsioni-di-lia-rumma/

 

 

 

 

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CONNESSIONI/ PRADA E L'ESPRESSIONISMO

Giovane donna seduta. Indossa i colori dell’Espressionismo nel suo abito, in strisce gialle e nere, un verde bruciante d’acido nello sfondo e un divano in blu elettrico. C’è fuoco nella stanza, è una sorta di psichedelia del primo periodo, in modo più dark, con una certa dose di malinconia, di spleen, di nostalgia interiore.

C’è un gatto, come in un quadro di Balthus, ma nessuno sguardo sexy, nessuna posa sexy. C’è poesia dentro la stanza, dentro la donna E’ la donna ideale del gruppo, degli espressionisti sognatori che volevano aprire al cuore dll’uomo la bocca.

Prada. Molti anni dopo. Più di cento anni dopo. Non puoi trovare quel fuoco che corrompe e quel tipo di corrosione, ma non sei neanche davanti alla tipica ragazza della moda.

Ti trovi davanti una giovane donna che ha una borsa al posto del gatto, e vedi un raffinato nero al posto di colori urlanti.

Ma è l’ arte che Prada vuole instillare nella mente del suo compratore ideale, con un abito creato per la mente e l’anima, più che come status symbol.

In un sistema dell’arte in cui il marchio è così importante, questa connessione vale in modo particolare perchè vira verso l’espressione di un  modo di essere .

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CONNESSIONI / don't treat me like an object

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

Patricia Urquiola/Federico Pepe :

non trattarmi come un oggetto, dice la sedia .

Nella relazione con l’essere umano seduto, l’oggetto rivela una sorta di anima. E’ un gioco, una filastrocca scioglilingua, arte concettuale frammista a puro Pop .

Rimanda ai lavori di Pier Paolo Calzolari, alle sue sedie oniriche, in attesa di qualcuno che le occupi e del suo sguardo , l’occhiata fra l’oggetto e l’essere umano che può evocare qualsiasi cosa che si possa o voglia immaginare : attesa, nostalgia, assenza, presenza. Sensazioni, per dirla in breve.

Qui, l’oggetto ha un animo ironico e poetico e invita… all’amore ? alla pietà? a un approccio sensibile ? Di qualsiasi cosa si tratti, è tutto incentrato sul ‘sentire’ l’arte, attraverso la luce del neon, con un pensiero rivolto  al maestro, Bruce Naumann.

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CONNESSIONI/ oltre Pistoletto

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

Michelangelo Pistoletto scelse stracci affiancati a una copia di Venere classica per celebrare l’Utopia di un’arte nuova: povera, colorata e fuori dal sistema.

Oggi, una massa di materiale gommoso crea colore puro come un totem contemporaneo fatto di materiale ordinario e giocosità.

Arte oltre le frontiere delle regole. Dall’Arte Povera a nuovi artisti, il sogno di libertà è ancora presente. Il sogno di un mondo libero, in cui l’arte possa modificare  la percezione e forse anche dare l’urgenza del cambiamento .

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CONNESSIONI/ annina roescheisen

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

Dopo la Maternità di Vanessa Beecroft in bianco e nero ( in cui il bimbo è appunto nero), qui abbiamo la brillante Santa Maternità Pop creata dalla brillante, ispirata Annina Roescheisen: un tenero orsacchiotto e colori fauve, selvaggi frammisti a un tocco alla Pontormo/Rosso Fiorentino e michelangiolesco .

Un mix che crea  una nuova, divertente, originale declinazione di un topos visivo per antonomasia.  Dalle Sacre Maternità alla Pietà, a Warhol : arte è creare cose nuove da ciò che ami dal passato, qualcuno sostiene.

I putti sono piccoli giocattoli, pupazzetti sorridenti alla Murakami, in un mix di sacro e profano, anzi sacro e divertente che evoca il meglio dell’arte moderna e postmoderna. Potente e iconico.

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CONNESSIONI/ yves klein

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

 

Yves, le bleu.

Una ricerca dell’infinito attraverso un pigmento accecante e profondo, una chiave di lettura zen nel mondo occidentale.

Le sue ‘antropometrie’ non sono solo un tributo alla bellezza femminile, ma una danza con l’Universo, una sorta di ‘crystal ship’ dei Doors tramutata da musica ad arte visiva.

E’ la ‘signora elettrica’ di Jim Morrison a colori, l’energia dell’universo dentro una danza mistica fatta di tracce femminili, musica ( ad esempio l’orchestra presente) e carne pura.

E’ materia e anima, pieno e vuoto, visibile ed invisibile.

E’ l’energia della rivoluzione anni sessanta, un lancio nel vuoto (kleiniano) per trovare il pieno .

Rimanda ai cut-outs di Matisse, ma qui non si hanno carte ritagliate e incollate , si ha la performance di corpi imbrattati di pigmento blu Klein che rotolano sulla tela, la carta o altro supporto. La tela è un residuo, il relitto di un’epoca, quella moderna, la memoria  della danza di carne e anima delle modelle.

Blu, oltre.

 

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CONNESSIONI/ arte contemporanea: pensiero differente

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

A volte, questo è esattamente ciò che la gente pensa dell’arte contemporanea: ‘non entrare, pericolo’.

Sì, pericolo.

E’ una porta per aprire bocca, il cuore e l’io più nascosto a individui e società.

E’ un giocatore d’azzardo, l’arte, a volte. E’ una connessione, non una disconnessione : scommette sempre sul fatto che ci sia ‘corrente elettrica’ nel circuito  per far girare questa energia il più possibile.

L’arte, però, dice ‘non entrare’ alla comfort zone, alla mancanza di rischio e alla paura.

L’arte è percezione e un sentiero per ‘pensare differente ‘.

  • Grazie a Marzia de Barbieri per la fotografia da Chicago.
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CONNESSIONI / comunication breakdown!

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

Joana Vasconcelos è una sorta di ‘ comunication breakdown’ ( led zeppelin, nda), un crollo di comunicazione.

Le connessioni sono rischiose : a livello di comunicazione telefonica, qualche volta  accade un blackout umano. Le relazioni possono virare verso una sorta di incubo e il gioco finisce.

L’arte sa esprimere al meglio , in un ‘immagine che  è un ‘ bang’ fumettistico, questa chiusura del flusso di comunicazione, questi telefoni chiusi, sollevati.

A ben guardare,  il complesso di vecchi telefoni con il filo  e rovesciati sono…. visivamente… una pistola!!!

Assemblaggi ironici ma taglienti come rasoi.

 

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CONNESSIONI / damien hirst : l'incredibile storyteller

Molta arte ispira perchè è come una sorta di scommessa : cambia la nostra percezione, è come bussare alla porta, una porta aperta su visioni differenti, differenti approcci all’arte stessa, alla vita, all’identità, alle relazioni.

In questa sezione, un po’ di arte ispirante di diversi artisti, periodi e Paesi. In comune, un fattore molto potente : il pensiero differente.

Damien Hirst, tesoro dal battello dell’incredibile.

Arte come arte del raccontare storie ( storytelling) : qualunque cosa si voglia credere, diventa vera.

E’ tutto inerente all’immaginazione, al gioco e a un’ attitudine postmoderna.

Non ci sono confini tra vero e falso, in un tributo all’arte classica, mediante un divertente gioco post classico, intriso di omaggi a tutte le epoche, fino al fumetto di Disney.

Si tratta di creare arte con Duchamp in testa, che sovrasta il pensiero e la fantasia dell’artista, Warhol negli occhi e ironia nell’anima.

E’ Dafne trasformata in una creatura di Hirst.

Gioca , se ti va, dice il cantastorie. E’ storia dell’arte che diventa rock puro.

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